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1) Dizion. 5° Ed. .
ERBA.
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ERBA.
Definiz: Sost. femm. Nome generico di ogni pianta che nasce in foglia dalla radice, che si rinnova ogni anno nella parte sopra a terra, e che nel fusto e nei ramicelli non diventa legnosa.
Dal lat. herba. –
Esempio: S. Franc. Cant. Sol. 371: La qual [terra] ne sostenta e governa, e produce diversi frutti, e coloriti fiori ed erba.
Esempio: Dant. Purg. 8: Tra l'erba e i fior venia la mala striscia.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 4: Essi eran tutti di frondi di quercia inghirlandati, con le mani piene o d'erbe odorifere, o di fiori.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 6: E convenian di rei costumi in vero, Come ben si convien l'erba col fiore.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 72: Colse dittamo in Ida, Erba crinita di purpureo fiore, Ch'ave in gioveni foglie alto valore.
Esempio: Vallisn. Op. 2, 327: Veggiamo le stesse piante e l'erbe stesse, ch'erano già avanti 'l diluvio, verdeggiare sopra la terra,... veggiamo quelle che furono da Dio destinate su' monti, esser su' monti ancora.
Esempio: Capp. Econ. 393: Mentre che va pel campo sbarba le male erbe.
Definiz: § I. Figuratam., e in locuz. figur. –
Esempio: Dant. Inf. 15: La tua fortuna tanto onor ti serba, Che l'una parte e l'altra avranno fame Di te; ma lungi fia dal becco l'erba.
Esempio: E Dant. Parad. 11: Ei per trovare a conversione acerba Troppo la gente, e per non stare indarno, Reddissi al frutto dell'italica erba.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 348: Dice Al frutto de l'italica erba; cioè a fare fruttificare l'erba d'Italia, cioè li Cristiani d'Italia, li quali ec.
Definiz: § II. Erba, con gli aggiunti Erba Medicinale, Erba Salutevole, Erba Salutare, e simili; o per contrario con gli aggiunti Erba Nocente, Erba Velenosa, e simili; s'intende Quella che ha virtù di sanare i corpi, o di recar loro danno. –
Esempio: Savonar. Tratt. Gov. fir. 5: Quando s'infermano [gli animali], per instinto naturale si governano, e corrono all'erbe medicinali.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 68: Ella l'amato medicar desia; E curar il nemico a lei conviene. Pensa talor d'erba nocente e ria Succo sparger in lui che l'avvelene; Ma.... se n'astiene.
Esempio: E Tass. Gerus. 11, 71: Or con l'erbe potenti invan procaccia Trarne lo strale, or con la dotta mano.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 3, 27: Nel che pare che si avveri quello che, in certe erbe salutifere e sommamente giovevoli per medicina de' corpi, disse Plinio aver fatto la natura con accorgimento d'altissima previdenza: Excogitavit enim aliquas ec.
Esempio: E Bart. D. Op. mor. 30, 232: Di certe salutevoli erbe medicinali fu saviamente creduto, averle la natura con particolar providenza armate di spine.... acciochè, in vederle, s'intenda che il così gelosamente difenderle era argomento di bontà in esse, e d'utile per altrui.
Esempio: Vallisn. Op. 1, 317: L'erbe che noi chiamiamo velenose, non sono a tutti letali, servendo a molti viventi di nutrimento appropriato e dolcissimo.
Esempio: Giust. Vers. 356: China alla sponda dell'amato letto Veggo la Donna mia, vigile e presta Precorrendo ogni moto, ogni richiesta Dell'adorato ed egro pargoletto. Ora sospira, ed or lo stringe al petto, E i lini e l'erbe salutari appresta.
Definiz: § III. Pur per Erba medicinale, usato in modo assoluto. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 61: Nè gli giova a sanar sue piaghe acerbe Perchè conosca le virtù dell'erbe.
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 4: Conciosia cosa che Bitino lola ed Eraclide Tarentino, lasciata la dottrina dell'erbe, molto brevemente abbin trattato della materia medicinale.
Esempio: E Montig. Dioscor. volg. appr.: Oltra di questo Crateia scrittore dell'erbe, e Andrea medico,... hanno lasciato a dietro il ragionare di molte barbe utilissime e di alcune erbe.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 19: A piaga Ch'ei faccia erba non giova, od arte maga.
Esempio: E Tass. Gerus. 6, 67: Ella dalla madre apprese Qual più secreta sia virtù dell'erbe, E con quai carmi nelle membra offese.... 'l duol si disacerbe.
Definiz: § IV. Figuratam. e poeticam., Erba vale Suolo coperto d'erba, Luogo erboso, ed altresì Prateria, Prato. –
Esempio: Dant. Purg. 30: Gli occhi mi cadder giù nel chiaro fonte; Ma veggendomi in esso, io trassi all'erba, Tanta vergogna mi gravò la fronte.
Esempio: Petr. Rim. 1, 158: Da indi in qua mi piace Quest'erba sì, ch'altrove non ho pace.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 238: Qui non palazzi, non teatro, o loggia, Ma 'n lor vece un abete, un faggio, un pino, Tra l'erba verde e 'l bel monte vicino ec.
Esempio: Pindem. Poes. 12: Ma più che l'alte mura, Piace a te il campo e l'erbe, Piace l'intatta vergine natura.
Definiz: § V. Per Erbaggio; che più comunemente usasi nel plurale Erbe. –
Esempio: Dial. S. Greg. 20: Un ladro s'era avvisato di montare su per la siepe, e furare l'erbe dell'orto. Ed avvedendosi il predetto ortolano del danno, e trovando l'erbe conculcate e divelte, guardando per l'orto, trovò il luogo, dove il ladro soleva entrare.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 30: Vendono gli spinaci,... e le bietole e ogni erbe a peso.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 148: Si prese a passare in null'altro che erbe e riso tutti i giorni, che per legge ecclesiastica ci asteniam dalle carni.
Esempio: Cocch. Cons. med. 1, 82: Il secondo piatto sia d'erbe o di frutte fresche cotte e condite col burro recente o col latte ec.
Esempio: E Cocch. Cons. med. 1, 83: E dopo una bevanda con sugo di limone, la cena dovrebbe essere o nulla, o di un brodo solo con erbe.
Definiz: § VI. In erba, e talora anche Nell'erba, è maniera usata come aggiunto di biade in erba, cereali in erba, legumi in erba, e simili, e vale Che è tuttora nello stato erbaceo, Non giunto per anco alla maturità. –
Esempio: Dant. Conv. 358: E siccome nelle biade, che quando nascono dal principio hanno quasi una similitudine, nell'erba essendo, e poi si vengono per processo di tempo dissimigliando ec.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 140: Questi (il porco salvatico) alcuna volta abatte in erba le biade che crescono.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 114: La [vena] salvatica nasce tra 'l grano;... la qual dal grano in erba si conosce, perocchè ha più larghe e più verdi e più pilose le foglie.
Esempio: Poliz. Rim. C. 151: Qual è chi miete la sua mèsse in erba E non aspetti ch'ella sia matura?
Esempio: E Poliz. Rim. C. 267: Del bel campo ch'arai con sudor tanto, Un altro ha preso le ricolte in erba (qui in locuz. figur.).
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 208: Erbe moltissime si trovano fra il grano in erba, delle quali se alcune ec.
Esempio: Manett. Mem. Frum. 58: Il granello del grano in erba, e lo stesso più o meno si può dire di tutte le biade, contiene un sugo, che nel colore, nella consistenza e nel sapore somiglia una vera emulsione.
Esempio: Lastr. Agric. 5, 161: Nonostantechè il verno non sia andato molto freddo, il grano in erba, per alcuni diacci a tempo, non à alzato troppo, ma è giunto alla primavera con apparenza di abbondante raccolta.
Esempio: Capp. Econ. 365: Il quale [padrone] aveva diritto di prelazione, pel grano e per l'olio, innanzi della raccolta, o come suol dirsi, in erba.
Definiz: § VII. E detto di alcune piante, come tabacco, o simile, vale Che ancora non ha ricevuta la debita manipolazione per poterne far uso. –
Esempio: Legg. Band. C. 29, 249: Resta proibito ad ogni persona.... trasportare, ritenere, usare, manipolare, vendere.... tabacco sodo, in polvere lavorato, in erba, o in qualsivoglia altra forma, polvere purgacapo, in erba o in qualsivoglia altra materia che facesse lo stesso effetto del tabacco, ec.
Definiz: § VIII. E figuratam., usato come aggiunto di qualsivoglia cosa, a denotare Che non è ancor ridotto alla sua perfezione, Che è nel suo cominciamento, avviamento, e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 25: Nel dolce tempo della prima etade, Che nascer vide, ed ancor quasi in erba, La fera voglia che per mio mal crebbe.
Esempio: Poliz. Rim. C. 249: Muovavi l'esserv'io stato amadore Dal dì che vostra etade era anche in erba.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 41: E quell'odor che sol riman di noi, Poscia che 'l resto fragile è defunto, Che tra' l'uom del sepolcro, e in vita il serba, Gli sarìa stato o tronco o svelto in erba.
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 49: Così, voce superba Non farà risonar barbaro Marte, Se non sembiante all'aspra etade acerba, Che l'ardir spense di Germania in erba.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 620: Dorransi altri, che bello Si feo de' nostri danni Il Cielo allor ch'invida morte acerba Svelse costei, che ancor fioriva, e in erba Nostra speme recise.
Esempio: Pindem. Poes. 35: Morte superba Anco la gloria mia recise in erba.
Definiz: § IX. Pur figuratam., e per estensione, dicesi di cosa che veramente ancora non è, ma di cui si ha speranza che debba verificarsi, avvenire, e simili. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 405: Accresceva con questo vano assegnamento lo spendio: fondeva le facoltadi antiche, quasi fornito per molti anni da sparnazare le nuove, e già ne assegnava gran donativi; e le riccheze in erba impoverivano l'universale.
Definiz: § X. E detto di persona, vale Che è in tenera età. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 19, 1: Non mi negate L'usata grazia, acciocch'io mi ristori Dal crudo colpo della morte acerba, Che mi ha reciso un nipotino in erba.
Definiz: § XI. E pur detto di persona, vale Che ancora non è in una data condizione, in un dato ufficio, grado, e simili, ma che vi si prepara ed avvia. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 378: Mirate il gran male che fanno a sè questi sposi in erba, quando son privi del timore di Dio!
Definiz: § XII. Andare all'erba, dicesi di cavalli, bovi, armenti, greggi e simili, per Andare a pascolare; e Mandare all'erba cavalli, bovi, armenti, Menare all'erba cavalli, bovi, armenti, Condurre, all'erba cavalli, bovi, armenti ec., vale Mandarli, Menarli, Condurli, al pascolo. –
Esempio: Tass. Gerus. 9, 75: Come destrier che dalle regie stalle, Ove all'uso dell'arme si riserba, Fugge, e libero alfin per largo calle Va tra gli armenti, o al fiume usato, o all'erba.
Definiz: § XIII. Comprare in erba, od anche, in erba verde, vale Comprare biade, e simili, prima che sieno mature; e figuratam. significa Esporsi a rischi, pericoli, e simili. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 263: Chi si diletta in giovenile amore, Compera la ricolta in erba verde; Chè sempre il frutto non risponde al fiore.
Definiz: § XIV. Consumare la raccolta, il grano, i frutti, in erba, Mangiarsi, e simili, la raccolta, il grano, i frutti, in erba, è maniera che vale Vendere la raccolta futura, Fare il prezzo del frutto da raccogliersi, obbligandosi di consegnarlo a raccolta; e vale altresì Pigliare denaro in prestito sulla raccolta futura.
Definiz: § XV. E Consumare in erba l'entrate, le rendite, Mangiarsi, in erba l'entrate, le rendite, vale Vendere ciò che ci ripromettiamo di avere, Finire le rendite prima di averle; e Consumare in erba guadagni, Mangiarsi, in erba, guadagni, o simile, vale Consumare così prestamente il guadagno fatto da non trarne utile e vantaggio vero. –
Esempio: Magal. Lett. 10: Costretti a vendere immediatamente all'arrivo delle navi, vi mangiate il guadagno in erba.
Esempio: E Magal. Operett. var. 78: Il lusso e la ghiottoneria arrivano bene spesso a fare atterrare una pianta di tanto frutto (la palma), per mangiarsi in erba in questo solo boccone (l'occhio della palma) le rendite di moltissimi anni.
Definiz: § XVI. E per similit. –
Esempio: Bemb. Rim. 119: Chiaro e dolce raggio Giugnesti in questa fosca etate, acerba, Che tutti i frutti suoi consuma in erba.
Esempio: Capp. Longob. 189: Rimase l'Italia senza essere costituita, e rimane tuttavia; del che furono cagioni prime senza alcun dubbio la caduta del regno dei Longobardi, e la venuta dei Franchi;... ma poi furono cagioni anch'esse principalissime le troppe città possenti ognuna,... e la stessa libertà che si mangiava il frutto in erba, più gelosa dei vicini che, ec.
Definiz: § XVII. Crescervi l'erba o Nascervi l'erba, detto di giardino, orto, podere, e simili, usasi a significare Esser quello non lavorato a dovere, Esser trasandato.
Definiz: § XVIII. E detto di vie o piazze di alcuna città, usasi a significare Essere quella data città spopolata, rispetto alla sua ampiezza.
Definiz: § XIX. Dare altrui l'erba, o anche erba, trastulla, Pascerlo d'erba trastulla, e, come anche trovasi, Imbeccarlo di fiori d'erba trastulla, sono maniere familiari che valgono Tenere a bada con parole vane, con ciancie, Lusingare con ingannevoli promesse, differendo di far ciò che si dovrebbe. Maniere desunte dal verbo Trastullare, che significa Trattenere altrui con diletti vani e fanciulleschi, Baloccarlo. –
Esempio: Cecch. Lez. M. Bartolin. 51: Andò zazzeando dattorno un pezzo, e guaendo, e gli era dato l'erba trastulla.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 1, 5: Che questi è un di quelli Che, per lasciarsi imbeccare alle dame Di fior d'erba trastulla,... Soglion ridursi a morirsi di fame.
Esempio: Lipp. Malm. 5, 34: Che tu non pensi, avendoti promesso, Ch'io faccia fango delle mie parole, E che 'l mio indugio e il non risolver nulla Sia stato un voler darti erba trastulla.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 717: Per dare, come si dice, erba trastulla al popolo, fece correr voce, che Ferdinando Cortès fosse rimasto morto nella fazione del ripasso della selciata.
Esempio: Fag. Comm. 8, 202: Farò la disinvolta, e darò erba trastulla anche al figliuolo di Palamede.
Esempio: E Fag. Rim. 248: Quel pascermi ogni dì d'erba trastulla, E tanti e tanti ogni ristoro avere,... Son cose da dir altro che messere.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 60: Ma io, per non vi dare erba trastulla, Vi dirò donde nasca questo fatto.
Definiz: § XX. Erba che non ha radice muor presto, dicesi in proverbio a denotare che coloro i quali fanno grandi spese senz'aver ricco censo, vanno presto in rovina.
Definiz: § XXI. Erba dell'orto di alcuno, e anche assolutam. Erba di alcuno, vale figuratam. Concetto, Pensiero, Disegno, Parole, Componimento, e simili, della persona di cui si parla; onde la maniera Non esser erba del suo orto, usata a significare Non essere di chi lo dà per suo, un componimento, un trovato, un concetto, un discorso, e simili; che più comunemente dicesi Non esser farina del suo sacco. –
Esempio: Varch. Senec. Benef. 78: Egli è tempo oggimai di cavar fuora alcuna erba (come si dice) del mio orto.
Esempio: E Varch. Ercol. 134: Quando alcuno dice alcuna cosa, la quale non si creda essere di sua testa, ma che gli sia stata imburchiata, sogliono dire: Questa non è erba di tuo orto.
Esempio: Dav. Tac. 1, 116: Riconoscevansi queste parole erba di Tiberio.
Definiz: § XXII. Esser conosciuto più che la mal'erba, vale Essere universalmente conosciuto, ma più che altro, per tristizia e malvagità, dabbenaggine, e simili; onde poi Ti conosco mal'erba, dicesi ad alcuno per avvertirlo che ci è noto esser egli tristo e malvagio; tratta la figura dall'ortica, erba notissima e che punge, e che è designata in queste maniere col nome di Mal'erba. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 350: Sì sì, dammi pur la madre d'Orlando; tu sai ch'i' ti conosco, mal'erba.
Esempio: Grazz. Pros. 363: Perch'io so che in Firenze è più conosciuto, che la mal'erba, aveva pensato non ragionar altro di lui.
Esempio: Cecch. Diss. 4, 3: Fai bene a torti meco quel credito, che tu non hai; chè io ti conosco, mal'erba.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 217: Fu M. Pagol dell'Ottonaio in Firenze un omaccion reale e dabbene, come sarebbe a dire una creaturina di garbo e senza fiele in corpo: e per questo egli era conosciuto più che la mal'erba.
Definiz: § XXIII. Far l'erba, vale Segarla, Falciarla per uso del bestiame; e Far erba, vale Cogliere, Raccogliere erba. –
Esempio: Stor. Nerbon. volg. 35: Furono presi certi Saraini che facevano erba pe' cavalli, e questi furono molti minacciati.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 310: Comandò a' bifolchi de' buoi di Razuolo ch'eglino arassono tutto dì, e la notte facessono loro l'erba.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 135: Facea erba nella vigna per lo bue nostro.
Esempio: Varch. Ercol. 110: Fare fascio d'ogni erba, tratta da quelli che segano i prati, o fanno l'erba per le bestie, si dice ec.
Esempio: Buonarr. Tanc. 1, 3: Oltre qui ha per uso in su quest'otta Venir la Tancia a far l'erba all'armento.
Definiz: § XXIV. Far fascio d'ogni erba, vale Pigliare ogni cosa senza distinzione; con figura tratta da quei che segano i prati o fanno erba per le bestie, i quali falciano e ammucchiano ogni specie d'erba. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 97: Procurossi di radunare molta roba per qualunque mal modo, e di far fascio d'ogni erba; e poi ch'ebbe così arradunato, subitamente moritte.
Esempio: Baldin. Decenn. 4, 61: Riconoscendo ella (la Fama) ben spesso i proprj principj da vani cicalecci,... non solo a quegli non contradice, ma facendo d'ogni erba fascio, il tutto riceve, il tutto accetta ec. (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XXV. Far fascio d'ogni erba, si disse figuratam. di chi parlando o scrivendo non attende nè all'eleganza, nè alla proprietà, d'altro non curandosi che di parlare e di scrivere abbondevolmente. –
Esempio: Varch. Ercol. 110: Fare fascio d'ogni erba.... si dice di coloro i quali non avendo elezione o scelta di parole nel parlare o nello scrivere, badano a por su, e attendono a impiastrar carte; e di questi, perchè tutte le maniere di tutti parlari attagliano loro, si suol dire ec.
Definiz: § XXVI. Far d'ogni erba fascio, o anche, un fascio, e Far fascio d'ogni erba, sono maniere che valgono Vivere alla scapestrata, senza elezione di bene o di male; ed altresì Commettere ogni sorta di male azioni. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 169: Erano giunti questi mariuoli, predando piuttosto, che predicando, a una certa villa, e d'ogni erba facevan fascio.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 213: Per far d'ogni erba, come gli altri, fascio.
Esempio: Not. Malm. 2, 840: Far d'ogni erba fascio, che s'intende l'Operare d'un uomo scellerato, di coscienza larga, che non teme nè la divina, nè la terrena giustizia.
Esempio: Monet. Poes. 31: Fa coll'offizio suo, sì mal inteso, D'ogni erba un fascio e d'ogni lana un peso.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 2, 30: Imitando quei figli che fanno d'ogni erba fascio fuori di casa, e si portano modestamente al cospetto dei genitori.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 128: Un cavaliere scapestrato, amico più delle femmine, che degli uomini dabbene, il quale, avvezzo a far d'ogni erba un fascio, aveva ec.
Definiz: § XXVII. La mal'erba cresce presto. –
V. Crescere, § XLVI.
Definiz: § XXVIII. L'erba voglio non fa, o non nasce, neanche in Boboli; si suole familiarmente rispondere, più che altro ai fanciulli, quando si vuol negar loro cosa chiesta con protervia ed adoprando la voce voglio. La qual maniera è nata dall'esser Boboli il giardino del palazzo Pitti, che è la residenza reale a Firenze; onde con tal risposta, quasi si viene figuratamente a dire, che volere di prepotenza checchessia, non possono neppure i principi.
Definiz: § XXIX. La pazienza è una buon'erba, ma non nasce in tutti gli orti; maniera proverbiale, che significa come la pazienza non è in tutti gli uomini, ma solamente in quelli che sanno vincere sè medesimi.
Definiz: § XXX. L'erba non fa collottola. –
V. Collottola, § IV.
Definiz: § XXXI. Mandare alcuno all'erba, figuratam. e poeticam., riferito a cavaliere, combattente e simili, vale Farlo cadere disteso a terra, Abbatterlo. –
Esempio: Bern. Orl. 44, 10: Il fiero Rodomonte, che soleva Mandare al primo colpo ognuno all'erba.
Definiz: § XXXII. Mangiarsi l'erba e la paglia sotto, dicesi per Consumare tutto ciò che si ha, Finir tutto il proprio; con figura tolta dai cavalli, che si mangiano il letto.
Definiz: § XXXIII. Mettere a erba, o in erba, parlandosi di cavalli, buoi, e simili, si disse per Pascer d'erba, Dar loro a mangiare erba verde, Aderbare. –
Esempio: Libr. Mascalc.: Quando l'animale si mette in erba, si tragga sangue dal collo.
Definiz: § XXXIV. Misurare il grano in erba, è maniera che vale Giudicare delle cose innanzi tempo, e prima di averle ben conosciute. –
Esempio: Bellinc. Rim. F. 2, 100: Ingannato sarà come 'l villano, Chi vole in erba misurare el grano.
Definiz: § XXXV. Non esser più dell'erba d'oggi, maniera familiare che vale Non esser più giovane, Cominciare ad esser innanzi cogli anni.
Definiz: § XXXVI. Non metter erba, Non ci metter erba, detto di luogo, strada, via, porta, casa, e simili, usasi proverbialmente a significare, che quel dato luogo è molto frequentato. Usasi anche parlandosi, in particolare, di persona che vada frequentemente in un dato luogo; anche nella maniera Non lasciarvi quegli metter erba. –
Esempio: Cecch. Masch. 1, 2: I' vi so dir che la via non mette erba, Or ch'egli ha a far per sè.
Esempio: Nell. Iac. Faccend. 1, 4: Nel me' vicinato non passa giorno, che non vi si faccia sangue, o per un verso o per l'altro. Basta dire, che la Corte la non vi lascia metter erba.
Definiz: § XXXVII. Non nascere neanche un fil d'erba in un dato luogo, usasi in modo enfatico a significare Essere quel dato luogo sterilissimo.
Definiz: § XXXVIII. Ogni erba si conosce al seme, o per lo seme; proverbio usato a significare che dall'opere si conosce quel che un uomo vale; ed altresì, che ogni opera si conosce dall'effetto. –
Esempio: Dant. Purg. 16: Se non mi credi, pon mente alla spiga; Ch'ogni erba si conosce per lo seme.
Definiz: § XXXIX. Sentir nascer l'erba, dicesi familiarmente di persona, per significare Aver essa udito finissimo; ma si usa più che altro nella maniera Sentirebbe nascer l'erba.
Definiz: § XL. Voler mettere in tutte le insalate della sua erba, modo proverbiale che significa Volere entrare in tutte le cose, eziandio in quelle che non ci spettano, o non si sanno. –
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 169: Io vi scrissi a questi giorni quello che mi occorreva, e crederò che starete desto se vi fia di que' libri ch'io desidero.... Io vi dissi d'un Dante, se quel Ruscello ne avesse fatti stampare (poichè egli ha voluto mettere in tutte le insalate della sua erba) con sue annotazioni, o dichiarazioni (qui per similit.).
Definiz: § XLI. Voler pascer l'erba, o Volere andare a pascer l'erba come le bestie, Volere andare a mangiar l'erba come i cani; usasi familiarmente a significare che si preferisce la miseria al fare alcuna cosa disonesta, o che far non vogliamo.
Definiz: § XLII. Erba, prende varj aggiunti sostantivi o aggettivi sostantivati, come per esempio, Acetosa, Calì, Cassia, Cinquefoglie, Erba Della regina, Lucciola,Erba Lupa, Medica, Nocca, Parietaria, Porcellana, Querciola, Sensitiva, Stella, Vetriola, ec., che si dichiarano ai loro luoghi.